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Il Comune si autosequestra i pontili Santa Liberata, Guardia Costiera e vigili urbani fanno scattare i sigilli per gli ormeggi municipali adibiti a diportismo sociale
Il precedente un anno fa: nel mirino finirono quattro attracchi commerciali
Santa Liberata fu teatro anche lo scorso anno di una serie di sequestri di pontili al servizio della nautica. Ma in quel caso non furono quelli relativi agli ormeggi sociali, bensì quelli commerciali. Per la precisione furono quattro concessioni ad avere problemi, e fu sempre la Guardia Costiera ad incaricarsi dell’operazione, dove però fu interessata anche la Guardia di Finanza. Le stesse sempre riguardanti il Comune di Orbetello per competenza sullo specchio acqueo, ma relative a processi autorizzativi inerenti la passata amministrazione di centro destra. I sigilli scattarono per la Paolini, per la Punto Mare, per la Nautica service Santa Liberata e per la Canal service Santa Liberata. La prima società, la Paolini, si era opposta in tutti i gradi di giudizio alla richiesta del Comune di lasciare lo specchio d’acqua occupato, ma anche il Consiglio di Stato aveva stabilito che quel ricorso non era legittimo: per gestire un ormeggio serviva una concessione, e partecipare ai bandi di gara. Anche gli altri tre titolari non avevano alcuna concessione per occupare con quegli ormeggi il canale. Per tutti la denuncia per occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo e specchio acqueo. Le strutture rimasero sotto sequestro per un paio di mesi e poi la giunta Paffetti provvide dapprima ad assegnarsene la autoconcessione e poi le mise a bando pubblico. Le operazioni terminarono all’incirca nel mese di luglio e gli aggiudicatari delle concessioni demaniali ebbero tra gli obblighi di gara quello di finanziare congiuntamente l’acquisto e la posa in opera di un lotto di moduli galleggianti che avrebbero costituito un pontile di attracco per i diportisti sociali del territorio orbetellano. Quella stessa struttura posta sotto sequestro ieri. (s.z.)
di Sabino Zuppa ORBETELLO La passione per la nautica dei diportisti orbetellani rischia di essere ricoperta dalla pietra tombale e di arrivare a un crisi tale da creare seri ed ulteriori problemi a tutti gli operatori del settore. Ieri mattina, intorno alle 9,30, sono stati sequestrati i pontili comunali adibiti al diportismo sociale a Santa Liberata: circa 300 metri di moduli galleggianti e un casottino d’informazione cui si accede dal lato che guarda il Monte Argentario. Qui è noto che sorge il confine tra i due territori comunali con lo specchio acqueo che è di competenza di Orbetello e la terraferma del promontorio. Il sequestro probatorio è avvenuto da parte degli uomini della Guardia Costiera dell’ufficio circondariale di Orbetello che sono andati sul posto per apporre i sigilli, accompagnati dalla polizia municipale lagunare. Le motivazioni non sono ancora chiare, perché ieri non è stato possibile avere notizie sugli atti ufficiali né dal comando della Guardia Costiera né dai vigili urbani, ma secondo un nota del Comune uscita nel pomeriggio, la questione riguarderebbe la mancata rimozione dei pontili alla fine della stagione 2012. Tutto però rimane avvolto da un alone di mistero e probabilmente, nei prossimi giorni, se ne capirà di più. L’amministrazione lagunare esordisce dicendo che «la polizia municipale e l’ufficio circondariale marittimo di Orbetello hanno predisposto il sequestro probatorio degli ormeggi sociali nel Canale di Santa Liberata e il provvedimento consegue all’attivazione di una conferenza dei servizi, già convocata per l’11 marzo 2013, preordinata a stabilizzare gli ormeggi che erano già stati oggetto di un precedente provvedimento autorizzativo temporaneo». Dunque, secondo queste parole, il Comune si è auto sequestrato i pontiliin attesa di un incontro ufficiale atto a regolamentare la situazione: modalità abbastanza singolare anche perché il tutto, come minimo, dovrà essere preceduto da un’istanza di dissequestro. Tutta la storia, che aveva tento banco la scorsa estate, era cominciata – come spiega il Comune – da «un provvedimento dell’ufficio urbanistica del 17 luglio 2012 relativo a una procedura di variante urbanistica finalizzata a mantenere gli ormeggi sul lato ove questi sono stati autorizzati con ordinanza sindacale contingibile e urgente nei precedenti 10 anni». Ma il problema è che l’accesso relativo a tale zona può avvenire solamente dal Monte Argentario e che sembrerebbe che non sia mai stata intrapresa in merito nessuna procedura congiunta tra i due enti, anche perché il regolamento urbanistico del promontorio prevede lì una pista ciclabile. Il Comune di Orbetello continua poi la sua versione dei fatti dicendo che «i soggetti assegnatari dei servizi all’ormeggio sociale hanno attivato una nuova richiesta di autorizzazione temporanea richiedendo una conferenza dei servizi e specificando che l’attività di smontaggio deipontili era stata iniziata contestualmente alla richiesta». Ma dall’Ado cadono dalle nuvole e fanno sapere di non aver nessuna titolarità della rimozione dei pontilia fine stagione e soprattutto di non aver mai fatto pressione sul posizionamento dei pontili lasciando all’amministrazione la decisione che riteneva più opportuna, pur sapendo che il piano strutturale ne prevedeva l’installazione sulla sponda lato laguna.